Non prometto.
Promettere è mandare avanti.
Ma il tempo avanti a noi non esiste, non ci appartiene, non ne abbiamo dominio.
E’ un parlare al futuro di quello che accade al momento.
Non prometto di amarti tra un minuto, tra un ora, tra un giorno, tra un anno, tra una vita.
Io ti amo adesso…
e adesso…
e adesso…
e adesso…
e ogni momento fino a ora…
da ora…
Ora.
Non amo promettere.
Le promesse son parole fragili collocate nel futuro ma che appartengono al passato e si dimenticano. Si sporcano nei giorni. Parole che saranno, immerse nell’incertezza. Parole che non sono ancora, dominate dal dubbio.
Attendono il loro momento.
E il loro momento potrebbe perdersi nelle ombre del tempo.
Saranno ma non sono ancora.
Saranno ma non sono.
Saranno quindi davvero?

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Non prometto, dunque, ma mi godo ogni singolo istante che l’universo ci offre di trascorrere insieme, io e te.
Mi godo ogni singola vibrazione del suono della tua voce.
Percorro con gli occhi ogni piega del tuo viso.
Mi inebrio del profumo dolce della tua pelle.
Mi godo il muoversi delle tue labbra quando sorridi e la luce che brilla nei tuoi occhi accesi.
Sprofondo nell’immenso spazio dei tuoi sguardi silenziosi.
Godo del dolce corpo delle tue mani che attraversano i campi della mia pelle.
Amo le tue braccia forti che circondano i miei fianchi e mi tengono adesa a te. Vicina da poter sussurrare coi sensi le parole antiche degli amori dei corpi.
Mi godo, sospesa tra il tempo e lo spazio, la reale sostanza di un sogno inseguito e mai spento.
Intrepida volo, galleggio, mi poso. Rido, sorrido. Vivo con te la vita che vale una vita.
Mi godo il fianco, il camminare vicini, la mano intrecciata, il lavoro di squadra, la direzione comune.

.

Nessuna promessa, quindi, ma ti offro ogni fibra che costruisce il mio corpo, ogni impulso vitale che muove i pensieri.
Ti offro il mio essere donna.
E con esso il coraggio che sfianca le membra ma non cede a compromessi di convenzioni sociali.
Ti offro la storia dei miei passi a fatica, delle ginocchia sbucciate, del cuore ridotto a brandelli.
E con essa la voglia di non smettere mai di cercare quell’altra via che sapevo possibile, humus e acqua di sorgente per tornare a sbocciare.
Ti offro il mio palloncino sognante sospeso tra il cielo ed il mondo, dove amo sostare per dare disegno ai miei giorni.
Ti offro la mia carne immersa nei sensi, e i sospiri, e il tremar dei pensieri impudichi.
Il calore dell’alcova, il conforto di un abbraccio, la comprensione di un ascolto, la costruzione di uno scontro, la tiepida luce di un nuovo mattino, la tua buonanotte, il mio buongiorno ogni giorno.
Offro di me la versione migliore di me, la versione che costruisco di me accanto a te.

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Non prometto , dunque, ma scelgo.
Scelgo si stare al tuo fianco, di sorprenderti, di sostenerti, di confortarti.
Scelgo di essere fedele a me stessa coltivando ogni giorno la possibilità condivisa di esser serenamente felice con te.
Mi dedico con passione a costruire ogni giorno il nostro essere noi. Distanti ma non distinti. Distinti ma mai distanti.
Scelgo la via dell’accoglienza della diversità, scelgo la curiosità della comprensione, scelgo la sorpresa della scoperta. Di me. Di te. Di quello che siamo insieme io e te.
Imparo da te la pazienza, la temperanza, il rigore della logica, la resilienza, la fiducia nel bene che torna.
Scelgo me. Scelgo me con te. Scelgo te con me. Scelgo te.
Ti scelgo adesso…
e adesso…
e adesso…
e adesso…
e ogni momento fino a ora…
da ora…
Ora.

E ti amo adesso…
e adesso…
e adesso…
e adesso…
e ogni momento fino a ora…
da ora…
Ora.

Tua. Mio. Ci apparteniamo.
Nostri.


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