Ho sentito dire che gli amici immaginari arrivano quando le persone hanno bisogno di loro e se ne vanno poi, a lavoro concluso, nel giorno del loro compleanno.
Non ho mai avuto un amico immaginario quando ero piccola.
Ma mi farebbe comodo adesso. Tanto più che il mio compleanno è passato da poco e, qualsiasi cosa fosse, (un coniglio gigante, un gatto chiacchierone, uno hobbit guercio, un Mr Wolf qualsiasi di Pulp Fiction) questo fantomatico amico immaginario avrebbe un sacco di tempo, fino al prossimo novembre, per ‘lavorare al mio caso’.
Ho tante di quelle cose da sistemare, che una mano, come dire, sarebbe bene accetta.
Tanto, sono già sufficientemente folle e fuori dall’ordinario, che chiunque mi vedesse parlare da sola col mio amico immaginario, non si stupirebbe poi più di tanto.
Perciò, attendo candidature di amici immaginari, di quelli belli tosti però, rimasti momentaneamente disoccupati. Che abbiano voglia di aiutare una signora quasi di mezza età, parecchio parecchio stanca a sbrogliare un pó dei suoi casini.
Così, se non hanno di meglio da fare, perché non tenersi in allenamento e diventare, con l’esperienza che maturerebbero con me, una ‘cintura nera’ degli amici immaginari?
Farei curriculum. Sicuro.
Si, c’è tanto di bisogno… 🙂
oppure diventa te il tuo amico immaginario, e spronati a mettere sul tavolo, una a una, le cose che devi mettere a posto. sto per rivelarti un segreto, siediti. più pezzi incastri e più il puzzle diventa facile (non ti aspettavi una cosa tanto elevata, eh?) 🙂
datti da fare. puoi contare soltanto su di te. non è facile? hai ragione, certo. però devo svelarti un segreto, siediti. più pezzi incastri e più il puzzle diventa facile. 🙂
Ah, ma il post aveva I toni dell’ironia di chi da anni e anni e anni compone un puzzle infinito. Adesso mi trovo a sistemare i pezzi più difficili. Hai presente quando si deve fare il cielo con centinaia di pezzi tutti uguali? Ecco, sono a quel punto lì! Ma ce la farò!
ah, ma il commento aveva i toni dell’ironia di chi ti sta dicendo che ce la stai già facendo. 🙂
(andrai tutto bene)
Oh sì! È se rimarranno dei buchi, li riempirò di stelle! (…nell’attesa di trovar la quadra giusta!) 😉