Sono grata a chi apre ferite sanguinanti.
Perché sentire l’anima viva che pulsa sotto i graffi mi fa capire quello che non va in loro, quello che non va in me. E correggere il tiro.
Sono grata a chi complica il percorso.
Perché cadendo su ciottoli appuntiti mi scopro capace di guarire ogni sbucciatura, imparando a voler bene a me.
Sono grata a chi offre sfide.
Perché misurando me stessa su esse capisco ogni volta quello che voglio davvero.
Sono grata a chi talvolta mi costringe a scegliere la strada meno semplice.
Perché solo scegliendo per se stessi si cresce davvero.
Non meno grata sono a chi mi ha fatto del bene. Perché mi ha fatto comprendere di esserne degna.
Ma è facile dir grazie ad una rosa per il suo profumo.
Lo è meno ringraziarla per le sue spine, che pungendo insegnano il punto esatto in cui mettere il dito, per coglierne a pieno la sua generosa bellezza.
Voglio una vita spericolata? La voglio piena di guai? 🙂
spalmata sorprendente gratitudine per chi e coloro alzano l’asticella al fine d’indurre la Tua “conoscenza”, che siano essi elargitori di gioia ascolto vicinanza, empatia, che per i dispensatori di spine, che le ferite aiutano da soli a cauterizzare. Nitore, passione, dolcezza, speranza e mai rassegnazione
Grazie. Prezioso è chi alza l’asticella. Superarla diventa un passo avanti verso la luce.
E’ bello saper esprimere gratitudine.
L’ha ribloggato su I PENSIERI E LE POESIEe ha commentato:
Non dimentichiamoci mai questi insegnamenti. Grazie Elena, sei una bella persona!
Grazie a te!