C’è una donna che scosta la tenda e mi vede. Riaccosta la tenda. Distoglie lo sguardo. Sorrido, chissà cosa pensa. Chissà cosa vede, veramente, di me.

C’è una persiana semichiusa. Sullo sfondo, attaccato alla parete, un ritratto. Sembra il ritratto di Dorian Gray, che mi guarda nelle fessure tra le stecche delle persiane. Sotto il suo mento un candelabro di argento che sembra un fioretto puntato alla sua gola. Dorian Gray mi guarda, ma non distoglie lo sguardo. E nemmeno io.

Una coppia di amanti unisce i corpi in rumorosi assalti. Ma è tutto una finzione. Anche se non lo sanno. Non esiste passione che faccia rumore. La passione brucia in silenzio come il canto quasi muto del crepitio del fuoco.

Sulla mia testa un coro di stelle che illumina il buio del cielo. Chissà cosa vedono davvero della nostra miseria, da lassù. Forse solo ombre lontane che scambiano per felicità. O forse nemmeno guardano, quaggiù, impegnate come  sono a risplendere per sé, incuranti delle aspettative di altezza che noi, piccoli uomini insignificanti, riponiamo in loro.

La sigaretta è finita. Nell’ultima voluta di fumo si spegne la luce calda dei sogni.

La pagina del mio libro sta completando il suo giro per posarsi sul mucchio di quelle già scritte. Sta arrivando un nuovo capitolo bianco. Si torna a vivere.

8 Replies to “Cortili”

    1. I tuoi commenti sono linfa vitale per me. Mi danno l’impressione, probabilmente fallace, di non esser male, come scrittrice delle parole e della mia vita. Che dire. Grazie.

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