È accaduto a me.
Che incorniciati dallo stipite angusto di una porta ci fossero due anime mai tanto vicine.
Come una musica.
È accaduto a me.
Che due corpi si stringessero nella soave danza di un abbraccio.
Anche i silenzi, lo sai, hanno parole.
È accaduto a me.
Che due mani si intrecciassero sul petto, a metà strada tra il cuore e la testa.
Quel buono di noi.
È accaduto a me.
Che ogni atomo del cosmo racchiuso in quello scatto di spazio fosse in immobile perfezione assoluta, come tempo sospeso.
Come domenica.
È accaduto a me.
Che il sentire si innalzasse sopra ogni cosa, tormento ed estasi, quasi fosse il fiato degli dei a sospingere i sensi.
Di sole e d’azzurro.
È accaduto a me.
È per questo che esisto.
È in questo che brillo.