Sono sempre vestita di nero.

Riesce a farmi sentire elegante anche quando sono in abiti da lavoro o in tuta.

E adoro sentirmi elegante.

Ma, da anima freddolosa quale sono, ho un maglione, di quelli di cotone intrecciato grosso, che porto sempre quando sono in casa, sopra a tutto il resto, sopra il nero. Per sentirmi a casa. Per tenere al caldo il cuore.

È sempre sulla sedia in camera, anche in estate, quando non ce l’ho addosso.

Quando è in lavatrice ne sento la mancanza. Lo stendo in bagno perché appena lavato, ancora bagnato, lui torni ad essere con me.

È la “maglia bianca coi coriandoli”.

È la “maglia con cui ti disegno, mamma”.

È la mia copertina di Linus.

Il disegno è di qualche anno fa. Ed occupa il posto d’onore attaccato al muro di fronte alla scrivania.

Il maglione è quello, quello con cui lui mi disegna.

Lui mi disegna colorata, coi coriandoli.

Lui li vede, i colori e i coriandoli, sopra a tutto il nero.

5 Replies to “La mia copertina di Linus”

  1. Quel rapporto emotivo con l’oggetto, introiettato dal-nel soggetto, l’altra pelle nella quale rifugiarsi, difendersi dal freddo, anche da quello che gela l’Io. Quel nero colore non colore, non sa di scuro, non sa di buio, che scaldandolo lo dirada, approdando al profondo…EleganteMente

  2. Che buffa coincidenza! Io ho un maglione (azzurro) a coriandoli, già proprietà di mia sorella, che ha così tanti anni, da potersi definire antico, che è il mio fedele compagno casalingo, irrinunciabile per amorosità e morbidezza, di giorno e di notte (quando si trasforma in peluche). Però dall’inizio primavera in poi, perché sono troppo freddolosa per il cotone. D’inverno ho una mantella grigia, bordata di nera, che metto come ultimo strato del mio abbigliamento diurno e notturno. Piccole felicità…

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